Project Description

Collana: Storia del Canavese
Editore: Bolognino editore
Numero pagine: 151
Formato cm. 11,5 x18
Anno di pubblicazione: luglio 2003
Prezzo E. xx
ISBN XXX-XX-XXXX-XX-X
Medioevo in Ivrea e Canavese Vol. IV
Pietro Ramella
Bolognino editore
«Il IV Convegno sul Medioevo in Canavese tenutosi nell’ambito delle Ferie Medievali 2002, ha portato nuovi elementi per la conoscenza del mondo medievale nelle terre subalpine. L’introduzione delle armi da fuoco in Piemonte nel XIV secolo, tema ricco di contributi di carattere storico e tecnologico, è stato l’argomento trattato da Giorgio Dondi, presidente dell’Accademia di San Marciano… L’avventura culturale, i progetti, i disegni e le realizzazioni di Alfredo d’Andrate a Pavaone Canavese, dai ruderi ed edifici fatiscenti sino alla rinascita del Castello già dei Vescovi di Ivrea, sono stati descritti a metà del Novecento dal figlio Ruy in uno studio pubblicato a Lisbona. Di quest’opera Il castello di Pavone, presentiamo il testo integrale ed alcune immagini; si tenga conto che la parte di carattere storico generale, che rifletteva le conoscenze d’inizio Novecento, è superata dagli studi storiografici successivi. Ruy d’Andrate era personaggio molto popolare a Pavone; durante le vacanze estive e sino in età avanzata, si trasferiva con la famiglia da Lisbona nel Castello di Pavone. Nelle estati il Castello veniva rianimato dai d’Andrate e dal personale addetto. Con la gente di Pavone Ruy amava parlare con semplicità, esprimendosi bene anche nel dialetto di Pavone. Questo suo studio, di particolare interesse e molto raro, viene presentato in quest’opera di carattere medievale per farlo conoscere al vasto pubblico subalpino».
Pasqua 2003
Pietro Ramella
Fra le tante opere che meritarono a mio padre la fama di mago del restauro, una delle maggiori è il Castello di Pavone. Questo antico edificio, abbandonato all’ingiuria del tempo e all’incuria degli uomini, si trovava ridotto a poco più di un cumulo di pietre morte, quando nel 1885 passò in proprietà della mia famiglia, e mio Padre pose mano ad imponenti lavori, che protrasse sino al 1915, anno della sua morte. Oggi il castello di Pavone è un monumento vivo che torreggia maestoso nello scenario prealpino che forma l’incanto del paesaggio canavesano. Pertanto una monografia che illustrasse esaurientemente questa opera insigne, che suscita l’ammirazione di quanti hanno comprensione e sensibilità per la bellezza tangibile, non poteva mancare nella serie di lavori che ho già pubblicato, e di quelli in corso di pubblicazione, sulle attività artistiche di mio padre. Io potei osservare i lavori di restauro fin dalla mia prima età , poi negli anni maturi, seguirli in tutte le loro fasi e i loro successivi sviluppi e procedimenti. Mi trovo pertanto in grado di descriverli con ogni precisione di dettaglio e far tesoro all’uopo di numerosi disegni rimastemi, e che, incidendo su ogni particolare, ammontano complessivamente a tremila. Questo importante numero può dare per se stesso una misura della perseveranza, della diligenza, della versatilità, di cui mio padre faceva prova in tutte le cose che interessavano la sua mente perspicace e impegnavano la sua multiforme attività.
Giugno 1956
Ruy d’Andrate
Il castello nel 1885
Interessanti disegni della marchesa Amalia Carandini che ho trovato fra le cartelle di mio padre illustrano lo stato in cui si trovava il Castello quando venne comprato nel 1885. Questi disegni vennero probabilmente eseguiti per accompagnare qualche lettera a mio padre, in cui si parlava del castello, allo scopo di attrarre la sua attenzione sull’interessante rudere. Oggi rappresentano una testimonianza di come era il Castello a quell’epoca…